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Le acque domestiche

Le attività di produzione beni o servizi possono generare scarichi di natura idrica. Nella maggior parte dei casi si tratta di scarichi provenienti dai bagni e dalle cucine, più raramente da mense. Con la definizione di acque domestiche si intendono normalmente le acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale ovvero da servizi provenienti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche.

Secondo la normativa previgente tale definizione corrisponde agli scarichi provenienti da insediamenti classificabili come civili di classe A. Tale assimilazione è possibile anche per gli scarichi di insediamenti di classe C, tenendo conto tuttavia che in questo caso non è automatica, ma dipende dalla verifica positiva di una serie di condizioni:

" art. 28, comma 7.

Salvo quanto previsto dall'articolo 38 e salva diversa normativa regionale, ai fini della disciplina degli scarichi e delle autorizzazioni, sono assimilate alle acque reflue domestiche quelle che presentano caratteristiche qualitative equivalenti, nonchè le acque reflue provenienti da:

  • imprese dedite esclusivamente alla coltivazione del fondo o alla silvicoltura;

  • imprese dedite ad allevamento di bestiame che dispongono di almeno un ettaro di terreno agricolo funzionalmente connesso con le attività di allevamento e di coltivazione del fondo, per ogni 340 chilogrammi di azoto presente negli effluenti di allevamento al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione;

  • imprese dedite alle attività di cui ai punti 1 e 2 che esercitano anche attività di trasformazione o di valorizzazione della produzione agricola, inserita con carattere di normalità e complementarietà funzionale nel ciclo produttivo aziendale e con materia prima lavorata proveniente per almeno due terzi esclusivamente dall'attività di coltivazione dei fondi di cui si abbia a qualunque titolo la disponibilità;

  • impianti di acquacoltura e di piscicoltura che diano luogo a scarico e si caratterizzino per una densità di allevamento pari o inferiore a 1 Kg per metro quadrato di specchio di acqua o in cui venga utilizzata una portata d'acqua pari o inferiore a 50 litri al minuto secondo."
Per quello che riguarda i liquami domestici veri e propri se l'insediamento si trova in area servita da pubblica fognatura lo scarico è sempre ammesso nel rispetto delle disposizioni del Regolamento Comunale di Pubblica Fognatura. Se l'insediamento si trova in area NON servita da pubblica fognatura lo scarico potrà recapitare in acque superficiali o sul suolo. In ogni caso la domanda dovrà essere indirizzata al Comune territorialmente competente.

Qualora il progetto di intervento riguardi abitazioni civili, condomini o complessi edilizi in genere, attività alberghiere, turistiche, ristorative, scolastiche, sportive o ricreative con scarichi derivanti esclusivamente da servizi igienici, cucine o mense, si dovrà utilizzare l'apposito modello predisposto dalle varie amministrazioni e generalmente catalogato come:
Scheda Acque Domestiche.

Qualora il progetto di intervento riguardi insediamenti più in generale di produzione beni e servizi con scarichi derivanti esclusivamente da servizi igienici, cucine o mense, si potrà utilizzare il Scheda Acque Domestiche. Riguardo agli scarichi dei suddetti insediamenti i cui reflui non derivino esclusivamente da servizi igienici, cucine o mense ma che, in base ai criteri di cui sopra, possono essere assimilati alle acque reflue domestiche, dovrà essere richiesto ed utilizzato il modello per gli assimilabili. Con recapito in pubblica fognatura l'istanza andrà inoltrata al Comune territorialmente competente (Modulo da richiedere al Comune); in caso di recapito diverso la competenza al rilascio dell'autorizzazione è affidata alla Provincia (Modulo da richiedere in Provincia) .

Per il dimensionamento delle opere deputate al trattamento di scarichi di natura domestica, si dovrà fare riferimento alla definizione di "abitante equivalente" da determinare secondo specifici criteri dettati dall'ingegneria sanitaria:


Casa di civile abitazione:

1 A.E. per ogni camera da letto con superficie inferiore a 14 mq;
2 A.E. per ogni camera superiore a 14 mq.

Albergo o complesso ricettivo:
come per le case di civile abitazione;
aggiungere 1 A.E. ogni qual volta la superficie di una stanza aumenta di 6 mq oltre i 14 mq.
Per le case di vacanza o per case in cui l'utilizzo stagionale consente forti densità abitative, è
opportuno riferirsi alla potenzialità massima effettiva prevedibile.

Industrie o Laboratori Artigiani:
1 A.E. ogni 2 dipendenti, fissi o stagionali, durante la massima attività

Uffici Commerciali:
1 A.E. ogni 3 dipendenti, fissi o stagionali, durante la massima attività.

Ristoranti e Trattorie:
per il calcolo degli A.E. è necessario quantificare la massima capacità recettiva delle sale considerando che una persona occupa circa 1.20 mq. Al numero dei clienti si deve sommare il personale dipendente.
Ad ogni 3 persone risultanti dalla somma di cui sopra corrisponde 1 A.E..

BAR e Circoli Privati:
come il punto precedente ma calcolando 1 A.E. ogni 7 persone.

Cinema, Stadi e Teatri:
ad ogni 30 utenti corrisponde 1A.E..

Scuole:
ad ogni 10 alunni, calcolati sulla massima potenzialità, corrisponde 1 A.E.

Per la scelta del sistema di depurazione si potrà scegliere tra quello più opportuno in base agli abitanti equivalenti e allo stato dei luoghi.

Fossa Imhoff
Senza Degrassatore
Con Degrassatore
Filtro batterico
Anaerobico
Aerobico
Biologico ad Ossidazione Totale
 
Sub-irrigazione
Non Drenata
Drenata
Fitodepurazione
A flusso Orizzontale
A flusso Verticale
Evapotraspirazione
 

Per meglio orientare nella scelta delle modalità di trattamento delle acque reflue domestiche, in ragione delle effettive caratteristiche del corpo ricettore, vengono proposte alcuni esempi esplicative con soluzioni in tal senso consigliate.

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