|   LAGUNAGGIO 
                          - VASSOI A FLUSSO SUPERFICIALE 
                        Il sistema ad ossidazione 
                          in lagune aerate differisce dal processo a fanghi attivi 
                          poiché non si utilizza il ricircolo dei fanghi 
                          per mantenere la flora batterica necessaria alla depurazione(valori 
                          compresi tra i 6 e i 10 milioni di individui litro) 
                          nella vasca di ossidazione; così come non si 
                          ricorre alla sedimentazione finale. 
                          I fanghi biologici sono prodotti dalla depurazione del 
                          substrato entrante nel bacino di aerazione. 
                          Tali bacini sono in genere realizzati in terra meglio 
                          se impermeabilizzata. Nella fase attuale è preferibile 
                          utilizzare teli in PVC incollati o saldati a caldo; 
                          la fornitura di ossigeno è in genere fornita 
                          da turbine galleggianti o da pompe sommerse con sistema 
                          di diffusione a tubi tipo Venturi con prese d’aria 
                          in atmosfera munite di filtri. 
                          Le lagune possono essere di due tipi: 
                          le lagune aerate, che a causa dei bassi valori dei solidi 
                          sospesi totali (MLSS) e della conseguente bassa attività 
                          biologica per unità di volume di bacino, hanno 
                          il consumo di energia necessario per ottenere una sufficiente 
                          miscelazione prevalente sul consumo necessario al trasferimento 
                          dell’ossigeno per il processo biologico. 
                          Nelle lagune non aerate, la biodemolizione può 
                          avvenire sia aerobicamente tramite l’ossigeno 
                          atmosferico trasferito dalla superficie aria - acqua 
                          e/o tramite l’ossigeno prodotto dallo sviluppo 
                          algale, sia attraverso i processi anaerobici. 
                          Attraverso le varie condizioni che si possono realizzare 
                          all’interno delle lagune non aerata si possono 
                          suddividere in tre tipi : 
                          aerobiche, aerobiche - anaerobiche o facoltative e anaerobiche. 
                          Le lagune aerobiche hanno una profondità di circa 
                          1 - 1,5 m tale da permettere la presenza di ossigeno 
                          disciolto in tutti i punti della laguna; il liquame 
                          deve essere però continuamente miscelato con 
                          pompe o agitatori superficiali. 
                          Nelle lagune facoltative profonde 1 - 2 m, si possono 
                          distinguere tre zone: una zona superficiale aerobica 
                          dove sono presenti e sviluppano batteri ed alghe, (tale 
                          zona riduce il problema degli odori); una zona anaerobica 
                          dove si depositano i solidi sedimentabili di sostanze 
                          decomposte dai batteri anaerobici presenti sul fondo 
                          del bacino; una zona intermedia dove sono presenti i 
                          batteri facoltativi. 
                          Le lagune anaerobiche sono profonde 2 - 5 m. 
                          Per i bacini aerati e non, di piccole dimensioni, si 
                          dovrà prevedere il punto di ingresso del liquame 
                          nella posizione centrale, mentre per bacini di qualche 
                          ettaro l’immissione può avvenire a 100 
                          m dalla costa laterale. Per bacini che non hanno sistemi 
                          di miscelazione dei liquami i punti di immissione dovranno 
                          essere previsti in più punti. 
                          Le pendenze degli argini sono funzione del tipo di terreno 
                          e di materiale sintetico utilizzato e la loro altezza 
                          dal pelo libero superficiale, in genere di 0,5 - 1 m, 
                          è funzione della grandezza del bacino; gli scarichi 
                          dovranno essere realizzati direttamente sotto la superficie, 
                          per evitare problemi durante la stagione fredda. 
                          La messa in funzione di una laguna, deve essere preceduta 
                          e seguita da una serie di controlli che vanno dalla 
                          verifica della tenuta, alla capacità di resistere 
                          all’erosione delle sponde, alla verifica della 
                          copertura vegetale delle sponde; in seguito l’avviamento 
                          avviene come per un impianto a fanghi attivi. La messa 
                          in marcia è bene che avvenga durante il periodo 
                          più caldo dell’anno, con invio di liquame 
                          in maniera intermittente e verifiche periodiche del 
                          pH. Tale valore deve essere superiore a 7,5 onde favorire 
                          la decomposizione del fango sul fondo. Il controllo 
                          dei valori di COD , BOD5 e solidi sospesi, consente 
                          inoltre di verificare il funzionamento e la messa a 
                          regime della depurazione. Soltanto dopo aver verificato 
                          tali condizioni si invierà in maniera continua 
                          il liquame. La verifica ed il controllo biologico non 
                          sono necessari in quanto il sistema si riadatta automaticamente 
                          alle variazioni di carico tendendo a raggiungere lo 
                          stato di equilibrio per le nuove condizioni. 
                          In relazione alle caratteristiche biologiche di tale 
                          processo alcune variazioni di fattori quali temperatura, 
                          pH, carenza di nutrienti ecc. possono produrre disfunzioni 
                          nel funzionamento della laguna. 
                          Tra le disfunzioni sono da porre in rilievo quelle relative 
                          a: 
                          a) diffusione di cattivi odori; 
                          b) blocco degli aeratori superficiali per formazione 
                          di ghiaccio; 
                          c) proliferazione di insetti. 
                          La diffusione dei cattivi odori (a) è dovuta 
                          generalmente all’aumento del carico organico in 
                          arrivo, con riduzione del pH e dell’ossigeno disciolto; 
                          le operazioni che possono essere compiute sull’impianto 
                          sono la riduzione del carico organico con l’installazione 
                          di idonei sistemi di areazione; 
                          tale disfunzione (b) non compromette l’utilizzo 
                          di sistemi a diffusione d’aria; 
                          il sistema (c) per eliminare questo inconveniente è 
                          quello di operare una disinfestazione delle erbacce 
                          e del materiale galleggiante e di utilizzare in taluni 
                          casi degli insetticidi. 
                          I processi biologici fondamentali che possono avere 
                          luogo nello stagno biologico sono: 
                          - fotosintesi 
                          - ossidazione aerobica 
                          - decomposizione anaerobica 
                          - azione fagotrofa dei predatori. 
                          La sostanza organica contenuta nel liquame che entra 
                          in un stagno biologico va incontro a reazioni biochimiche 
                          che portano alla sua trasformazione sotto forma di fango, 
                          alla successiva decomposizione di quest’ultimo 
                          ed alla parziale sintesi di nuove cellule viventi. 
                          Una volta depositatosi, se è disponibile O2 disciolto, 
                          il fango viene decomposto dai batteri aerobi e può 
                          subire una completa ossidazione; se invece non vi è 
                          disponibilità di O2 libero il fango va incontro 
                          solo a parziale decomposizione di tipo anaerobico. 
                          Oltre alla flora batterica di natura aerobica o anaerobica, 
                          nello stagno aerobico o facoltativo sono presenti anche 
                          le alghe verdi e i predatori. 
                          Le prime traggono energia dalla luce solare e utilizzano 
                          CO2, composti azotati e fosforici (prodotti dalla decomposizione 
                          batterica delle molecole organiche più complesse), 
                          per sintetizzare nuove cellule algali con produzione 
                          di O2 gassoso come catabolica, e questi a sua volta 
                          contribuisce a mantenere il liquido in condizioni aerobiche. 
                          Gli organismi predatori fanno invece principalmente 
                          parte dello zooplancton, costituito da piccoli animali 
                          che si nutrono di batteri ed alghe producendo O2 come 
                          catabolita gassoso. 
                          In questo modo si attua un sistema ciclico attraverso 
                          il quale la sostanza organica biodegradabile viene in 
                          parte convertita in materiale cellulare ed in parte 
                          gassificata. 
                          Il bilancio energetico di un tale sistema ciclico delle 
                          laguna aerobica coinvolge due fonti di provenienza, 
                          e varie forme di destinazione. 
                          La maggior parte delle energie che entra nel sistema 
                          è quella solare che si libera in parte come calore, 
                          ed in parte è utilizzata dalla biomassa attiva, 
                          il liquame costituisce poi la seconda fonte di energia, 
                          la quale viene veicolata parte in batteri, alghe e predatori, 
                          in parte viene dispersa in calore e parte esce dal sistema 
                          con l’effluente finale. 
                          Per gli stagni aerati, la fonte principale di energia 
                          è l’apporto dei sistemi di miscelazione 
                          e di ossigenazione artificiale. 
                          La produzione di fango è dovuta a diversi fenomeni 
                          , la sedimentazione dei materiali pesanti, la bioflocculazione 
                          (o bioassorbimento), l’autoflocculazione e la 
                          sintesi di nuove cellule. 
                          Il lungo periodo di ritenzione a cui è sottoposto 
                          il liquame nello stagno fa si che i solidi sedimentabili 
                          vengano rimossi totalmente ,la bioflocculazione, fisico 
                          biologico per cui le sostanze organiche finemente particolate 
                          e colloidali, ad opera di una popolazione molto ricca 
                          e varia di microrganismi, vanno a costruire fiocchi 
                          facilmente sedimentabili. 
                          Tale fenomeno è facilitato per temperature al 
                          di sopra dei 4°C e da una buona miscelazione della 
                          fase liquida. 
                          I vari fattori che concorrono alla determinazione di 
                          uno stagno sono: 
                          fattori idraulici: da cui si ricava il tempo di riduzione 
                          idraulico convenzionale; 
                          fattori chimici: come ogni processo biologico le caratteristiche 
                          chimiche del liquame influiscono notevolmente sul funzionamento; 
                          fattori climatici: l’entità delle precipitazioni 
                          è facilmente valutabile dai dati meterologici 
                          in circa 1000 mm/anno. 
                          Gli stagni realizzati hanno una profondità media 
                          di 1,00 metri ed operano sfruttando fenomeni biologici 
                          diversi in funzione della loro profondità, della 
                          intensità luminosa e della trasparenza del mezzo. 
                          Adatti a trattamento di scarichi con concentrazioni 
                          di BoD5 analoghe a quelle dei liquami domestici e consentono 
                          rendimenti di depurazione che possono superare il 90% 
                          sul filtrato. 
                          Negli strati superiori, per effetto della fotosintesi 
                          algale, si ha un’intensa ossigenazione del liquame, 
                          che consente l’instaurarsi di una attiva fermentazione 
                          batterica del tipo aerobico; negli strati profondi e 
                          nei sedimentati, non essendo disponibile ossigeno disciolto, 
                          il processo è del tipo anaerobico - facoltativo. 
                          L’estensione in profondità di questi due 
                          strati è continuamente variabile nel corso della 
                          giornata: è individuabile un livello di separazione 
                          che è più profondo nelle ore diurne e 
                          più superficiale durante la notte : per adattarsi 
                          a questa situazione, la flora batterica è di 
                          tipo facoltativo. 
                          Naturalmente se l’incidenza del vento nel corso 
                          della giornata è notevole, tale stratificazione 
                          è modificata. 
                          Il maggior apporto di ossigeno è di origine fotosintetica; 
                          le quantità sono variabili con: 
                          - intensità luminosa; 
                          - latitudine; 
                          - stagione; 
                          - temperatura; 
                          - trasparenza del liquame. 
                          Alle ns. latitudini la produzione di O2 fotosintetico 
                          può oscillare tra 20 e 100 Kg O2/ ha x giorno. 
                          Come più sopra accennato anche il vento può 
                          contribuire parzialmente all’ossigenazione del 
                          liquame, si stima però che tale apporto non superi 
                          10 Kg O2 /ha x giorno. 
                          Poiché le variazioni stagionali possono produrre 
                          sbalzi di temperatura tali che provocano formazione 
                          di ghiaccio sulla superficie con conseguente diminuzione 
                          di penetrazione della luce solare, ed in considerazione 
                          delle notevoli variazioni di carico apportate dalla 
                          discontinuità della produzione agroalimentare, 
                          abbiamo integrato il progetto con due aeratori di fondo. 
                          Il supporto per le fermentazioni batteriche aerobiche 
                          è fornito con ossigeno formato da due tubi venturi 
                          di tipo statico sommersi. 
                          Hanno il vantaggio , oltre a quello di non produrre 
                          fastidiosi effetti aerosol, quello che per temperature 
                          esterne inferiori ai 6°C, di trasferire il calore 
                          apportato dall’aria compressa. 
                          Lo scopo degli organi di aerazione non è solo 
                          quello di fornire ossigeno , ma anche di mantenere rimescolata 
                          l’idromassa. 
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